Ambra – non è come sembra!
10/1/2022
“Un profumo deve essere tanto carico di significato, quanto leggero da portare”
Spesso chi non è del settore quando pensa all’ambra mentalmente la collega a una resina, materiale usato ad esempio per la creazione di collane o piccoli accessori.
Questo tipo di ambra nasce dalla lacrimazione naturale di alcuna piante, le conifere.
Spesso è di colore giallo chiaro, quasi trasparente.
Le sue qualità sono la leggerezza, la resistenza, uniche proprietà energetiche ma certamente non il profumo.
Già perché l’ambra gialla non ha un odore se non quando viene scaldata sprigionando un lontano richiamo di incenso (che del resto è una resina) e un sentore di plastica bruciata (non esattamente un buon profumo).
L’origine dell’ambra grigia – questo il vero colore dell’ambra usata in profumeria – è animale; per l’esattezza si tratta di uno scarto animale.
Il capodoglio, un gigantesco cetaceo che si ciba di altri pesci tra cui i crostacei.
Il suo stomaco per protezione si ricopre di una pellicola che ciclicamente si stacca e si rigenera. Quando questo accade, il capodoglio rigurgita lo scarto che a contatto con l’aria, si solidifica, trasformandosi in una sorta di pietra pomice grigia.
Questa pietra è molto leggera, pertanto galleggia e sovente si arena sulla battigia. La fortuna bacia chi la trova ed ha la facoltà di riconoscerla.
L’ambra naturale infatti ha un valore molto alto ma non può essere utilizzata pura! Deve essere trattata e diluita.
L’ambra grezza è estremamente acida, pungente, per il naso umano non ha un buon odore.
Una volta trattata, trova la sua dolcezza, eleganza, unicità.
Purtroppo in passato l’uomo ha agito senza scrupoli cacciando e quasi sterminando totalmente i poveri cetacei per ricavare a quindi vendere più ambra possibile.
Oggi il capodoglio è quasi estinto ma fortunatamente protetto.
Per questo motivo l’ambra viene riprodotta in sintesi in laboratorio.