La Gioconda di Leonardo Da Vinci

12/1/2023

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Nella “biblioteca” dei profumi di nicchia di Histoires de Parfums, si omaggia il dipinto più celebre al mondo, la Gioconda di Leonardo da Vinci.
Nel comporre 7753 (con riferimento alle misure dell’olio su tavola 77 x 53 cm) Gérald Ghislain non ha voluto rappresentare la fragranza di una donna del passato bensì il profumo di un ideale di donna e di femminilità senza tempo, ricco di sfumature e chiaroscuri che riflettono il carattere sfuggente ed enigmatico che trapela dai tratti più intriganti de La Gioconda: il suo sguardo, il suo sorriso, le sue mani.

La Gioconda di Leonardo Da Vinci non è il quadro tecnicamente migliore del mondo.

Partendo dal presupposto che Leonardo non fu prettamente un pittore… Scienziato in molti campi, ingegnere, scultore, filosofo, scenografo, musicista..
Versatile e genio indiscusso.

 

Estremamente pignolo, anche nella pittura cui dedicava tanto tempo ma a intervalli irregolari.
Gli storici dell’arte sono concordi nel dire che la Gioconda non sia nemmeno l’opera migliore di Da Vinci.
La tradizione sostiene che l’opera rappresenti Lisa Gherardini, cioè “Monna” Lisa (un diminutivo di “Madonna” derivante dalla parola latina “Mea domina” che oggi avrebbe lo stesso significato di “mia signora”) moglie di Francesco del Giocondo – quindi la “Gioconda”.
La Gioconda è diventata così famosa perché è stato Da Vinci stesso, insieme ai lavoro dei “media” dell’epoca, a farla diventare di valore inestimabile.
Tanti gli aneddoti, alcuni dei quali fatti circolare dallo stesso Da Vinci:
Leonardo per primo era estremamente legato all’opera dandone estrema importanza al punto da ritenere che per lui, forse, rappresentava il vertice della sua arte.
Il sorriso della Monna Lisa è enigmatico: sorride sincera o beffarda? Sono stati scritti decine di libri su questo singolo dettaglio.
Il dipinto è su tavola e non su tela (77×53 come già detto).
Sullo sfondo si intravedono colonne che sarebbero state poi cancellate; su alcune copie in giro per il mondo le colonne sono ancora visibili.
Si narra che Napoleone rimanesse incantato per ore dalla sua visione.
Nel 1911 il quadro fu rubato (primo e unico furto – rocambolesco – della storia al Louvre), aumentandone la percezione di valore.

Gérald Ghislain dedica alla “Unexpected Mona” una fragranza che richiama la femminilità, l’ironia e il mistero

7753 ha un’apertura verde e brillante, con note di bergamotto, bacche di Ma Khaen e un accordo di edera.
Il cuore svela un bouquet di fiori bianchi tra cui spiccano eliotropio e tuberosa, accompagnati dalla nota fruttata del fico d’India.
Le note di fondo hanno le tonalità legnose del vetiver, del legno di sandalo e del muschio di quercia.

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